La vision di Fairtrade è un mondo in cui tutti gli agricoltori possano condurre una vita sicura e sostenibile, realizzare il proprio potenziale e decidere del proprio futuro. Come ci arriviamo? Con le competenze, la cura e il lavoro di tante persone lungo all’interno e all’esterno delle filiere. Abbiamo chiesto a Faith Muthoni, Operations manager di Fairtrade Africa, di raccontarci cosa fa.
Ciao! Presentati a chi ci sta leggendo.
Mi chiamo Faith Muthoni. Supervisiono le attività del Network dei produttori Fairtrade dell’Africa orientale e centrale. Vivo e lavoro a Nairobi, in Kenya. Il mio ruolo prevede il supporto alla pianificazione e alla realizzazione di programmi efficaci, la supervisione della gestione finanziaria e il monitoraggio dei risultati per garantire il raggiungimento dei nostri obiettivi strategici e operativi.
Com’è la tua giornata di lavoro, come dipendente di un network dei produttori Fairtrade?
La mia giornata può essere riassunta in una parola: collaborazione. Cerco di fare in modo che, come team, utilizziamo al meglio le risorse che abbiamo per raggiungere gli obiettivi di Fairtrade Africa e quelli dei nostri finanziatori. La mia giornata è un mix tra pianificazione strategica, lavoro pratico sul campo, supervisione finanziaria, collaborazione continua con i colleghi e impegno a migliorare la vita dei soci produttori attraverso pratiche sostenibili e Fairtrade. Le diverse giornate presentano tante priorità diverse e non c’è un giorno uguale all’altro.
La gestione finanziaria è al centro del mio lavoro, quindi mi dedico regolarmente alla revisione e all’analisi dei rapporti finanziari per garantire la conformità del bilancio e l’uso efficiente delle risorse. Incontro periodicamente le persone responsabili dei programmi e i team leader: discutiamo i progressi, affrontiamo le sfide e definiamo le strategie per i prossimi progetti. Cerchiamo di mantenere un ambiente di lavoro collaborativo e innovativo.
Di tanto in tanto, mi capita di visitare i produttori sul campo e di partecipare direttamente alle loro attività. Questo mi dà l’opportunità di vedere in prima persona i grandi sforzi dei nostri produttori che mettono in atto pratiche agricole sostenibili. Inoltre, mi permette di comprendere meglio le loro sfide, di ottenere un feedback sui nostri processi e di determinare l’impatto dei nostri programmi. Questo fa parte della nostra attività di monitoraggio, revisione e analisi dei risultati dei programmi in corso, per valutare e riferire sul loro successo. È importante anche per prendere decisioni e pianificare le iniziative future.
Naturalmente, raccontare il lavoro che svolgiamo nella nostra regione è una componente fondamentale della nostra strategia, quindi lavoro a stretto contatto con il team di comunicazione. Nell’ambito di questo flusso di lavoro, partecipo alla rendicontazione degli interventi realizzati, dei risultati ottenuti e dei principali insegnamenti tratti dall’attuazione dei programmi, sia per uso interno che per i nostri stakeholder e le pubblicazioni esterne.
Non faccio tutto questo da sola, naturalmente. Collaboro con un team operativo dedicato che comprende persone esperte in finanza, monitoraggio e valutazione, comunicazione e supporto ai soci. Il nostro Head of Region e il team del Segretariato sono davvero d’aiuto e si impegnano per il successo della nostra missione.
Hai detto che visiti gli agricoltori sul campo e che questo aiuta a prendere decisioni sui programmi futuri. Potresti farci un esempio?
Una visita ai partecipanti al progetto FACSCA (Fairtrade’s Alliance for Climate-Smart Supply Chains in Africa) ha evidenziato l’efficacia dell’approccio Trainers of Trainers (ToT, formazione dei formatori), utilizzato per formare i contadini sulle buone pratiche agricole e per dotarli di strumenti perché siano a loro volta formatori nelle loro comunità di origine. Abbiamo notato che il modello ToT funzionava bene nel trasmettere conoscenze e competenze agli agricoltori su base continua, e abbiamo esteso il modello ToT ad altri programmi per raggiungere una portata più ampia, come per esempio la Women’s School of Leadership.
Cosa nella tua formazione ti ha preparata al meglio per il lavoro che fai?
Prima di assumere il ruolo che ho adesso, ero team leader del Coffee Team di Fairtrade Africa. Questo mi ha dato l’opportunità di comprendere le complesse esigenze di un team di programma e l’assistenza che offrono ai produttori agricoli giorno per giorno. Lavorare con gli agricoltori ha anche rafforzato la mia comprensione delle sfide che devono affrontare e la mia capacità di progettare e sostenere interventi in grado di risolvere questi problemi.
Prima ancora ero una revisora: valutavo la conformità delle organizzazioni di produttori ai requisiti ambientali, sociali e di governance degli standard di sostenibilità. Questo ruolo mi ha permesso di comprendere il lavoro di sostenibilità svolto dalle cooperative e ha stimolato in me l’ambizione di lavorare con gli agricoltori per raggiungere standard di vita resilienti.
C’è una singola sfida principale che gli agricoltori nominano continuamente?
Sì, l’accesso ai mercati. Gli agricoltori vorrebbero vendere di più a condizioni Fairtrade. Questo è il problema principale.
Più recentemente, stanno anche affrontando la sfida di soddisfare i requisiti della nuova normativa sulla deforestazione, che richiede supporto tecnico e collaborazione all’interno delle filiere per essere attuata in modo efficace ed equo.
Quale aspetto del tuo lavoro preferisci? Cos’è che ti da più soddisfazione?
La parte che preferisco del mio lavoro è trovare soluzioni che rendano il lavoro più piacevole ed efficiente per il team. Quando il team è felice, io sono felice. Sono più entusiasta quando introduco un approccio innovativo e quando miglioro ciò che trovo, perché è grazie al nostro team e ai processi interni che siamo in grado di vedere un impatto nella vita degli agricoltori attraverso ciò che facciamo ogni giorno.
Qual è il risultato del tuo mandato in Fairtrade Africa di cui sei più orgogliosa?
Uno dei risultati che mi fa sorridere è l’aver facilitato l’avvio, per 133 persone di 47 cooperative di caffè dell’Africa orientale e centrale, della Fairtrade Coffee School, promossa da VUNA Origin Consulting in collaborazione con Fairtrade International e i colleghi che si occupano di caffè in Fairtrade Africa. Le persone iscritte hanno ricevuto, attraverso delle lezioni online, una formazione sui fondamenti del commercio del caffè verde e sull’accesso al mercato digitale. In questo modo hanno imparato molto sul commercio del caffè e acquisito le competenze, sempre più necessarie, in materia di posizionamento digitale. Prima di questa formazione, la Rung’eto Farmers Cooperative Society non aveva un sito web ma grazie ai corsi è stata in grado di crearne uno. È stata una testimonianza del fatto che i produttori stanno abbracciando la tecnologia per aumentare la loro visibilità.
Un altro risultato è stato il coordinamento del progetto sul reddito dignitoso in Uganda, in collaborazione con Fairtrade International e finanziato dalla Cooperazione tedesca (GIZ): sono stati raccolti i dati di 300 agricoltori di 2 cooperative nelle regioni del Rwenzori e del Monte Elgon, grazie ai quali nell’ottobre 2022 si è potuto determinare il prezzo Fairtrade di riferimento per un reddito dignitoso (Living Income Reference Price) per il caffè ugandese. E non si tratta solo di un prezzo di riferimento astratto: le aziende si stanno facendo avanti per pagarlo! Ad esempio, il brand olandese Fairtrade Original è uno dei marchi che si è impegnato a rispettare il prezzo di riferimento per il reddito dignitoso in Uganda.
C’è qualcos’altro che vorresti condividere?
Non vedo l’ora di vedere cosa riusciremo a realizzare nei prossimi anni. Sono in attesa, con la speranza di buone cose.