Dallo scorso luglio il Governo del paese mira a ridurne l’incidenza entro il 2025
Il governo del Belize ha lanciato una nuova strategia e nuove politiche per affrontare il lavoro minorile: a partire dallo scorso luglio un nuovo piano mira a ridurne l’incidenza eliminandone le peggiori forme entro il 2025. L’iniziativa prevede un ampio dialogo tra stakeholder, cooperative e organizzazioni di giustizia sociale tra cui Fairtrade.
“È un passo cruciale nella giusta direzione” ha dichiarato Anita Sheth, Senior Advisor a Fairtrade International. “Fairtrade ha lavorato sodo per molti anni con governo, ong, attori della filiera e organizzazioni di piccoli agricoltori e le loro comunità, per assicurare che le peggiori forme di lavoro minorile venissero eliminate nel paese, specialmente nelle regioni a nord, dove vi sono le principali coltivazioni di canna da zucchero”
Al lancio della strategia all’inizio dell’estate, Oscar Requena, il Ministro della Trasformazione Rurale del Belize, e Andy Westby, Presidente della Belize Sugar Cane Farmers Association (BSCFA), organizzazione partner di Fairtrade da molti anni, hanno siglato un Memorandum d’Intesa, in cui concordano di collaborare per contrastare il lavoro minorile e formalizzano la loro partnership per rendere il Belize un paese senza lavoro minorile.
Secondo il Governo del Belize le nuove politiche includono numerosi nuovi impegni, tra cui “ la rimozione di tutte le ambiguità nel Labour Act in merito a ciò che può essere inteso come lavoro minorile, armonizzando la definizione di “bambino” tra le varie leggi, e stabilendo una chiara comunicazione tra le agenzie e i protocolli di condivisione dei dati nei casi di lavoro minorile. Inoltre verrà sviluppato un codice di condotta etico con il settore privato che tutelerà i bambini dall’abuso sessuale e dallo sfruttamento”. Infine, la nuova “Strategia sul lavoro minorile”, cita quanto fatto da Fairtrade e dalle organizzazioni di produttori associate per eliminare il lavoro minorile nel nord del Belize.
“Il fatto che il governo del Belize abbia firmato un Memorandum d’Intesa con BSCFA è indicativo del ruolo importante che le organizzazioni Fairtrade hanno giocato nell’eliminare il lavoro minorile nel settore della canna da zucchero in Belize” ha dichiarato Sheth.
Il lavoro minorile rimane tuttavia una piaga nel mercato globale. Il numero dei bambini coinvolti ha raggiunto i 160 milioni, crescendo di 8,4 milioni negli ultimi 4 anni, secondo le stime ILO. E la pandemia da COVID ha compromesso tutti i passi in avanti che erano stati fatti, rendendo molti agricoltori più poveri. Inoltre le stime parlano di altri 9 milioni di bambini che rischiano di essere coinvolti nella spirale del lavoro minorile entro la fine del 2022 per le conseguenze della pandemia. La perdita del lavoro e del reddito, le chiusure delle scuole, la mancanza di adeguata protezione sociale, insieme al fatto che i diritti dei bambini non sono considerati tra le priorità, ha significato che i bambini che già lavorano, specialmente in agricoltura, hanno visto peggiorare le loro condizioni.
Per Fairtrade i diritti dei bambini sono fondamentali per affrontare la problematica del lavoro minorile. Lo Standard per le Organizzazioni di piccoli produttori (SPOs) fa riferimento alla Convenzione sui diritti dei bambini delle Nazioni Unite e associa il lavoro alla protezione dei bambini.
La verità è che trovare rimedio ai casi di lavoro minorile non è sempre facile. Come indicato nella Convenzione delle Nazioni Unite, il rispetto del diritto di ogni bambino a essere protetto da forme di sofferenza è doveroso, principalmente sotto 4 aspetti: la non discriminazione, il miglior interesse del bambino, il diritto alla crescita e allo sviluppo, e il rispetto dell’opinione del bambino in relazione alla sua età e maturità.
“Proprio quest’ultimo principio, che prevede la raccolta e l’inclusione dei contributi dei bambini e dei ragazzi nelle iniziative di rimedio, è cruciale e può fare la differenza nell’assicurare che le misure correttive funzionino” continua Sheth. “Molto spesso le persone allontanate dalle situazioni di pericolo ritornano successivamente a lavorare, o vengono coinvolte in lavori ancora più rischiosi. Ecco perché dobbiamo ascoltare questi bambini-lavoratori e tenere in considerazione il loro punto di vista nello sviluppare progetti che assicurino alternative efficaci per i bambini e le loro famiglie”.
Dal 2015 Fairtrade ha sviluppato con BSCFA un approccio che fa perno sui diritti dei bambini per identificare e trovare rimedio ai casi di lavoro minorile riscontrati nelle organizzazioni e ha avviato progetti per tutelare le fragilità dei bambini nelle imprese agricole. Questo progetto pilota di Fairtrade è unico ed è un Sistema partecipato di monitoraggio Fairtrade sul lavoro minorile (YICBMR). È focalizzato nell’affrontare alla radice il problema facendo formazione e dando strumenti ai più giovani per identificare i casi di sfruttamento del lavoro minorile (child labour) e di lavoro minorile più leggero (child work) con i bambini coinvolti, le famiglie, i leader della comunità per trovare soluzioni inclusive che impediscano il ripetersi degli avvenimenti.
Riconoscendo il ruolo che i giovani hanno nella produzione di canna da zucchero e nella raccolta dei dati, BSCFA lo scorso anno ha concordato di sviluppare una Policy per l’inclusione dei giovani per consentire un impiego a buone condizioni. La Policy comprende lo sviluppo delle loro capacità, opportunità di business, e l’avvio di un Gruppo Consultivo Giovani per dare un contributo al processo decisionale di BSCFA, con servizi dedicati, lo sviluppo di un programma con un finanziamento premio, sviluppo delle capacità per il miglioramento della struttura e opportunità di apprendimento. La nuova Policy è stata lanciata ufficialmente nel giugno 2022 con rappresentanti del Ministero del lavoro, dell’agricoltura, dei servizi allo sviluppo umano, e della gioventù, del Sugar Industry Control Board, e del Sugar Industry Research and Development Institute, insieme a rappresentati delle Ambasciate degli Stati Uniti e del Guatemala. Fairtrade International continuerà a supportare BSCFA, in primis per realizzare una piattaforma per i giovani, dove potranno condividere idee, discutere, organizzare, fare raccolte di fondi e pianificare strategie più inclusive nel settore della canna da zucchero.
Nota. Le Agenzie internazionali ONU (e Fairtrade con loro) utiilizzano il termine child labour per indicare lo sfruttamento del lavoro minorile che non consente di accedere all’istruzione; è un lavoro pesante, che ostacola lo sviluppo fisico psichico e sociale e morale dei minori coinvolti. Dall’altra parte vi è il child work, forme di lavoro dei bambini più leggere, che consentono al minore di partecipare all’economia familiare ma non ostacolano l’istruzione e non hanno effetti negativi sullo sviluppo.