La digitalizzazione è un processo che non può lasciare indietro nessuno, dice Arisbe Mendoza Escalante, Direttrice Global Impact a Fairtrade.
Il futuro è digitale. Negli ultimi tre decenni, da quando internet è diventato popolare, questo mantra, spesso ripetuto dalle stanze dei consigli di amministrazione della Silicon Valley a quelle dei ministri, ha acquisito il carico dell’inevitabilità, se non di profezia.
Ha galvanizzato tutti, con la sua promessa quotidiana di facilità, efficienza e snellimento del sistema. La digitalizzazione è il futuro dell’umanità e il futuro sembra essere digitale.
Ma qui a Fairtrade sappiamo anche che il futuro è fair. Infatti, ci siamo impegnati per l’equità e la giustizia sociale perché operiamo con la convinzione che il futuro per mezzi di sussistenza fiorenti e catene di approvvigionamento eque, dell’integrazione, dell’empowerment delle donne e dell’eliminazione delle divisioni tra nord e sud è radicato nella ricerca globale di uguaglianza, sostenibilità ed equità per tutti.
È questo il motivo per il quale a Fairtrade stiamo intensificando i nostri sforzi per digitalizzare l’equità facendo leva sui tre punti: tracciabilità, trasparenza e commercio. In questo modo, possiamo assicurarci che, mentre i consigli di amministrazione e i governi accelerano digitalmente, gli agricoltori, i lavoratori agricoli e i consumatori non vengano lasciati indietro.
Ma cosa intendiamo per equità digitale? E come possiamo assicurarci che il nostro futuro digitale sia, infatti, equo?
Il nostro punto di vista sull’equità digitale
Per prima cosa, dobbiamo cominciare costruendo un convinto impegno per un giusto ed equo accesso ai dati. Dal 2019 Fairtrade, insieme ai nostri partner Farmforce e Think!Data, ha lavorato per una soluzione digitale win-win per i contadini del cacao in Costa D’Avorio per assicurarsi che le loro cooperative possano possederli e sfruttarli a loro beneficio per rispondere ai cambiamenti del mercato e migliorarne l’accesso.
Una volta che i sistemi saranno implementati, le cooperative potranno mappare i loro soci e tracciare cosa comprano da ciascun agricoltore, portando i produttori di cacao a una migliore visione del loro giro di affari e alla capacità di assicurare ai compratori come e dove il loro cacao viene coltivato. Nel nostro futuro digitale, informazione è potere. E dati equi mettono contadini e cooperative giusto al centro, in modo da avere un sistema che incontri i loro bisogni, e acquisiscano la capacità di controllare e trarre beneficio da quel tipo di informazione. Dopo tutto, questo è esattamente quello che noi intendiamo per dati equi: dati che siano accessibili, trasparenti e abbiano il potere di elevare tutti quelli che li usano. Ma dati equi non significa niente se non possono essere utilizzati per un giusto accesso al mercato. Fairtrade crede che i produttori dovrebbero avere un equo accesso ai mercati principali perché solo attraverso il mercato possiamo generare valore per i contadini che porti a un miglioramento delle loro vite. Allo stesso tempo, crediamo anche che i consumatori dovrebbero essere rassicurati. Riconosciamo il potenziale che le tecnologie digitali hanno nel collegare i piccoli agricoltori direttamente con i consumatori così come capiamo che i consumatori vogliono tracciabilità e trasparenza sulle modalità con le quali i loro acquisti hanno un impatto sugli agricoltori, sull’ambiente e sulla giustizia sociale. La trasparenza e la tracciabilità sono più che strumenti per attivare la sostenibilità.
Fairtrade si basa su di essi per rafforzare la responsabilità, condividere il valore e il rischio lungo la filiera e costruire crescente fiducia con i contadini, i distributori e i consumatori. Di conseguenza, attraverso la nostra strategia FairMarket, Fairtrade sta lavorando per aiutare i piccoli agricoltori a digitalizzare le procedure, assicurare la tracciabilità e la trasparenza e contribuire a una filiera più trasparente ed efficiente con meno intermediari.
Uno strumento di business
Implementando un sistema digitale che può fornire proiezioni in tempo reale su cosa è stato prodotto e su chi ha merce che rimane invenduta, Fairtrade può rendere efficiente il mercato. In più, possiamo indirizzare l’attuale asimmetria di potere nella distribuzione delle informazioni, assicurando che i contadini e le loro cooperative acquisiscano informazioni fondamentali dai loro partner commerciali che potrebbero impattare sul loro giro di affari. Questa è l’equità del mercato messa in pratica.
Infine, digitalizzare per l’equità significa utilizzare una leva costante per l’innovazione di prodotto. Sappiamo già che il futuro è fair ma sappiamo anche che per raggiungerlo dobbiamo continuare a innovare, a evolvere le tecnologie che creano accesso diretto al mercato per contadini e cooperative e nello stesso tempo costruiscono una filiera sempre più trasparente. A Fairtrade, dove il nostro network globale comprende 1.9 milioni di contadini in 1880 organizzazioni di produttori in più di 70 Paesi, questo significa sfruttare le piattaforme digitali per garantire che il nostro mondo digitale sia davvero lo stesso mondo, dove le informazioni sono accessibili e fluiscono senza soluzione di continuità.
Un esempio: il tour virtuale nelle serre dei fiori
Lanciato nel 2021, il sistema di tour virtuali di Fairtrade nelle serre dei fiori fornisce dati preziosi sulle procedure Fairtrade e importanti misurazioni sui loro risultati di sostenibilità che riguardano tutto, dalla gestione dei rifiuti, all’uso dell’acqua e dell’energia fino alle iniziative per promuovere la parità di genere.
Attraverso un’innovativa e nuova piattaforma digitale dove si incontrano la trasparenza e i dati, Fairtrade può offrire ai distributori, alle aziende di commercializzazione, ai consumatori e ai produttori un’opportunità inconfutabile per sfruttare gli strumenti digitali per la condivisione delle informazioni. E mentre ci dirigiamo verso il 2022 e oltre, stiamo puntando a scalare i nostri tour delle fattorie virtuali e a costruirli sulle risorse digitali che possiamo offrire a tutti i membri dell’ecosistema Fairtrade in modo che il commercio, la trasparenza e la tracciabilità diventino più di un’aspirazione a qualcosa di soltanto più equo per il domani bensì i mattoni per costruire il nostro futuro equo.
È questo che intendiamo per equità nella digitalizzazione. Perché mentre il mondo si digitalizza sempre di più, non possiamo permetterci di lasciare indietro l’equità.