Natale sostenibile: idee per festeggiare in modo etico e consapevole
Rendi il tuo Natale sostenibile con i consigli di Fairtrade: idee regalo, consigli per gli acquisti, moda etica, decorazioni e molto altro.
Continua a leggerePrendi la prima t-shirt che trovi nel cassetto. Osservala bene: sai che probabilmente ha fatto il giro di mezzo mondo prima di arrivare nel tuo armadio? Spesso diciamo “metto una cosa semplice, dei jeans e una maglietta”, ma non ci rendiamo conto che la filiera del cotone è in realtà molto lunga e complessa, e nasconde moltissime sfide, sia dal punto di vista sociale che ambientale.
Quando pensiamo a Fairtrade immaginiamo soprattutto persone: agricoltori che, nonostante le fatiche di un lavoro duro e pieno di incertezze, possono contare su maggiori entrate e sulla possibilità di realizzare i progetti delle loro comunità. Questo è giustissimo: i volti sollevati di questi agricoltori sono la nostra missione. Ma non è tutto: oltre agli aspetti economici e sociali, Fairtrade ha molto a cuore anche gli aspetti ambientali.
Tra tutte le fibre il cotone viene spesso additato come non sostenibile proprio perché la coltivazione intensiva ha una grossa impronta ambientale: occupa il 2% delle terre coltivabili ma impiega il 6% dei pesticidi e il 16% degli insetticidi usati nel mondo ed è per coltivare il cotone che abbiamo prosciugato il lago d’Aral in Asia centrale. Il 75% della produzione è di origine OGM e viene da coltivazioni intensive monocoltura che impoveriscono il suolo e eliminano la biodiversità.
Eppure c’è un’alternativa: il cotone Fairtrade è irrigato principalmente mediante le piogge o tramite la raccolta delle acque piovane. Per non mettere a rischio le risorse idriche, di cui si servono anche le comunità, Fairtrade ha un regolamento molto stringente per lo stoccaggio e l’impiego di agrochimici, a tutela sia dell’ambiente che della salute dei lavoratori. Inoltre, vi è una lista in continuo aggiornamento sulle sostanze proibite, tra cui il glifosato che deve essere escluso dalle coltivazioni Fairtrade entro il 2022.
Fairtrade non accetta la coltivazione da sementi OGM e promuove buone pratiche agricole come la lotta integrata e la produzione e l’impiego del compost come fertilizzante, così il suolo rimane ricco di sostanze nutrienti e non serve integrarlo con elementi di sintesi. Viene anche promossa la diversificazione delle delle colture con l’affiancamento di prodotti agricoli alimentari: in questo modo si mantiene la biodiversità e si garantisce sicurezza alimentare ai produttori.
Infine, Fairtrade richiede agli agricoltori di tutelare le aree naturali con vegetazione vergine o protetta: non è possibile disboscare foreste per piantare il cotone Fairtrade, ed è necessario mantenere la giusta distanza “cuscinetto” tra l’area coltivata e le aree naturali circostanti.
Ora puoi controllare l’etichetta della tua t-shirt: c’è il Marchio FAIRTRADE? Se sì, quel cotone non ha distrutto l’ambiente e ha sostenuto le comunità dei piccoli coltivatori in India: puoi indossarla con orgoglio!