Secondo una ricerca pubblicata oggi, le rose Fairtrade provenienti dal Kenya hanno un’impronta ambientale minore rispetto a quelle prodotte in Olanda, anche tenendo conto del trasporto verso l’Europa.
Il report, intitolato Life Cycle Assessment of Cut Roses (Valutazione del ciclo di vita delle rose recise), ha rilevato che le rose recise Fairtrade provenienti dal Kenya e trasportate in Svizzera per via aerea o marittima hanno un impatto ambientale minore in tutte le aree analizzate: il fabbisogno totale di energia, le emissioni di gas serra e l’eutrofizzazione dell’acqua dolce, un processo di inquinamento in cui i laghi o i corsi d’acqua diventano eccessivamente ricchi di nutrienti vegetali.
Per le rose olandesi, i fattori più significativi sono il consumo totale di energia (elettricità e gas naturale) e le emissioni di gas serra, entrambi determinati dalla necessità di illuminare e riscaldare le serre olandesi, al contrario di quelle keniane. In particolare, il fabbisogno cumulativo di energia per le rose keniane trasportate via nave è 22 volte inferiore a quella delle rose olandesi convenzionali, mentre l’impronta energetica delle rose keniane trasportate per via aerea è 6,4 volte inferiore a quella delle rose olandesi.
Per le rose Fairtrade dal Kenya è il trasporto aereo ad avere l’impatto maggiore, in particolare sulle emissioni di gas serra. Ciononostante, le emissioni di gas serra delle rose Fairtrade trasportate in aereo dal Kenya alla Svizzera sono ancora 2,9 volte inferiori a quelle delle rose olandesi; se le rose keniane sono trasportate via nave, la differenza sale a 21 volte.
In Kenya ci sono 48 aziende produttrici di fiori e piante certificate Fairtrade, per un totale di oltre 38.000 persone impiegate. Producono circa 2,6 miliardi di steli all’anno.
Lo studio è stato commissionato da Fairtrade Max Havelaar Svizzera e dall’alleanza cooperativa Migros e ha esaminato le tre fasi di produzione, imballaggio e trasporto delle rose verso la Svizzera. I dati principali sulla produzione floricola di rose olandesi sono stati ricavati dalla letteratura esistente. I dati sulla produzione di rose Fairtrade sono stati raccolti direttamente da cinque organizzazioni di produttori Fairtrade in Kenya. Si tratta dell’aggiornamento di uno studio analogo del 2018, con l’obiettivo di misurare le pratiche di produzione e gli impatti più attuali.
Tra gli altri risultati principali, le rose keniane Fairtrade spedite via nave hanno un impatto migliore rispetto alle rose olandesi per quanto riguarda l’uso dell’acqua (65% in meno), l’acidificazione del terreno (4,3 volte in meno) e l’eutrofizzazione dell’acqua dolce (18 volte in meno).
Se si analizza l’impatto sulla perdita di biodiversità, le rose Fairtrade trasportate sia via aerea che marittima hanno un impatto minore rispetto alle rose olandesi; addirittura quelle importate per via aerea hanno un’impronta minore rispetto a quelle trasportate via nave perchè è più lungo il tragitto che i camion devono fare dai porti rispetto ai più vicini aeroporti. L’uso di pesticidi è l’unico fattore che è risultato più elevato per le rose keniane rispetto a quelle olandesi, anche se i dati dello studio erano limitati.
Lo studio suggerisce infine che la riduzione degli imballaggi potrebbe migliorare ulteriormente l’impronta delle rose dal Kenya. Rispetto alla produzione Fairtrade analizzata nel 2018, la quantità di plastica per gli imballaggi è diminuita, ma un’ulteriore riduzione di carta e cartone migliorerebbe il consumo di risorse e il peso del trasporto.