A pochi giorni dall’inizio di COP27, abbiamo intervistato Federica Trombetta, Head of Marketing & Online Operations di Costadoro S.P.A., storica azienda di torrefazione di caffè, partner di Fairtrade.
Mancano tre giorni all’apertura della Conferenza 2022 delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico, nota come COP27. I delegati degli Stati Membri, gli attivisti e gli attori della società civile stanno arrivando a Sharm El Sheik, Egitto, per assicurare che ci sia un’azione concreta per tenere la temperatura globale al di sotto della soglia di 1,5 gradi prima che sia troppo tardi.
Fairtrade sarà presente a COP27 per assicurarsi che i sistemi di cibo sostenibile siano al centro di ogni dibattito. Perché costruire sistemi di alimentazione sostenibile non è solo fondamentale per guidare la transizione verde globale ma è anche la chiave per assicurare un futuro più equo per tutti – non da ultimi per i piccoli agricoltori in prima linea sul fronte del cambiamento climatico.
Ma a cosa assomiglia un sistema di cibo equo e sostenibile? E quali stakeholder abbiamo bisogno di avere a bordo per garantirci un’azione significativa? Per rispondere a queste e ad altre domande abbiamo intervistato Federica Trombetta, Head of Marketing & Online Operations di Costadoro S.P.A. che ci ha raccontato la loro idea di sostenibilità.
L’azienda di torrefazione torinese, fondata nel 1890, è cresciuta negli anni in Italia e nel mondo, arrivando ad esportare più del 55% delle quantità prodotte in oltre trenta Paesi del mondo.
Dal 2017 ha conseguito la certificazione Fairtrade per la linea di caffè biologico RespecTo, una miscela di caffè composta al 100% da qualità Arabica, monorigine, proveniente da Colombia, Messico e Nicaragua.
Qual è la visione della tua azienda rispetto al futuro delle filiere sostenibili? Che cosa vorresti che succedesse?
Vogliamo essere un esempio per le persone che lavorano con noi e per noi, per i nostri partner e per coloro che acquistano e apprezzano i nostri prodotti: vogliamo rappresentare un modello di eccellenza non solo produttiva, ma anche, e soprattutto, comportamentale e ambientale. Per il Gruppo Costadoro l’etica non solo è centrale nella definizione degli obiettivi aziendali, ma rappresenta una delle leve fondamentali per la pianificazione delle attività future, con l’impegno di perseguire la creazione di valore per gli anni a venire e a favore delle nuove generazioni. Costadoro realizza un piano di miglioramento della propria performance di sostenibilità anche con l’obiettivo di raggiungere lo status di eleggibilità per la certificazione B Corp, rafforzando innovazione e resilienza dell’azienda di fronte alle sfide attuali e future. Costadoro fa evolvere il proprio modello di business verso un’economia a zero emissioni nette di gas serra, in linea con gli obiettivi europei di neutralità climatica e con quelli nazionali di transizione ecologica.
Che valore aggiunto deriva dalla partnership con Fairtrade?
I principi alla base del commercio equo e solidale sono essenziali in qualsiasi contesto; nel mercato del caffè però, questi concetti assumono una valenza ancor più fondamentale e richiedono un’attenzione specifica, come quella che cerchiamo di avere ogni giorno. Per questo motivo Costadoro negli ultimi anni ha iniziato ad aderire al commercio equo e solidale, certificato dal marchio Fairtrade, operando in contatto diretto con ciascuno degli attori chiave della filiera dei Paesi dove cresce la più pregiata qualità di Arabica. Questo perché la sostenibilità non può essere valutata solo in base alla selezione finale del prodotto, ma deve comprendere e valorizzare ogni passaggio e attore all’interno della catena del valore.
Che cosa significa giustizia climatica per la tua azienda?
Giustizia climatica per Costadoro vuol dire realizzare un piano di miglioramento della propria performance di sostenibilità anche con l’obiettivo di raggiungere lo status di eleggibilità per la certificazione B Corp, rafforzando innovazione e resilienza dell’azienda di fronte alle sfide attuali e future. Costadoro fa evolvere il proprio modello di business verso un’economia a zero emissioni nette di gas serra, in linea con gli obiettivi europei di neutralità climatica e a quelli nazionali di transizione ecologica.
Quali attori globali abbiamo bisogno di avere a bordo per realizzare filiere sostenibili?
Gli attori globali da coinvolgere sarebbero troppi e noi non abbiamo le capacità per poterli menzionare tutti. Ma nel nostro campo specifico sicuramente gli attori da coinvolgere per realizzare filiere sostenibili sono i propri fornitori chiedendo di raccogliere dati riguardo i consumi, le emissioni e i rifiuti generati e cercare partner che condividano i medesimi principi di Costadoro. Inoltre è fondamentale coinvolgere direttamente ciascuno degli attori nei diversi passaggi: i coltivatori che lavorano piccoli appezzamenti di terreno ed effettuano alcune lavorazioni preliminari sul raccolto. I produttori, ovvero le aziende (consorzi, cooperative e coltivatori medi/grandi) che effettuano le lavorazioni sul caffè raccolto quali separazione, lavaggio e asciugatura.
Di fronte a sfide come quella dell’inflazione, come fate a portare avanti i vostri obiettivi di sostenibilità?
Bisogna essere bravi a comunicare la qualità del prodotto sostenibile, intesa come accezione economica di prezzo, di impatto sociale e di impatto ambientale. Tracciabilità delle risorse e delle materie prime, attraverso l’intero processo produttivo al fine di garantirne la qualità.
Cosa pensi si aspettino i cittadini dalla vostra azienda, ora e in futuro?
Nel breve periodo sicuramente la definizione di una politica di “acquisti ecologici preferibili” prediligendo fornitori certificati. Implementazione di un solido sistema di misurazione del proprio impatto ambientale, attraverso il monitoraggio dei propri consumi, delle proprie emissioni, della produzione di rifiuti, con la definizione di obiettivi di riduzione. Si incrementa l’uso di energia rinnovabile o a basso impatto. Vengono implementate misure per ridurre l’impatto del pendolarismo dei dipendenti (smart working, incentivi verso l’uso del mezzo pubblico o della bici). Nel medio periodo, invece definiremo obiettivi di riduzione di emissioni gas effetto serra, acquisteremo crediti di carbonio certificati per compensare le emissioni della nostra catena di fornitura, L’azienda conduce una analisi della catena di valore, compresi i fornitori, servizi e materiali per identificare aree con un consumo significativo d’acqua e seleziona i fornitori anche in funzione delle loro buone pratiche al riguardo, Definizione di obiettivi di riduzione rifiuti, pericolosi (obiettivo zero) e non, propri e della catena di fornitura.