A pochi giorni dalla conclusione di COP 27, abbiamo intervistato Francesco Belloni, direttore generale di AltroCarato, il primo Banco Metalli etico italiano.
Altrocarato è un’azienda che permette agli operatori del settore come gioiellieri, designer e orafi di acquistare oro certificato per la creazione, la lavorazione o la commercializzazione dei loro prodotti
Qual è la visione della tua azienda rispetto al futuro delle filiere sostenibili? Che cosa vorresti che succedesse?
La richiesta di materiale proveniente da filiere sostenibili è sempre maggiore, grazie al fatto che la sensibilità del consumatore e anche la conoscenza delle problematiche relative all’estrazione mineraria e alla commercializzazione delle materie prime come oro e argento è molto aumentata. D’altro canto, molto spesso, gli operatori della gioielleria non sono ancora pronti a rispondere alle istanze del consumatore in materia di sostenibilità. Mi piacerebbe che qualche cosa cambiasse da questo punto di vista.
Che valore aggiunto deriva dalla partnership con Fairtrade?
Una certificazione autorevole e con una lunga tradizione nel campo della sostenibilità, oltre che ad aver aumentato la nostra reputation, ha anche contribuito ad aumentare il numero di clienti così il fatturato.
Che cosa significa giustizia climatica per la tua azienda?
Significa che è assurdo pensare che i paesi ricchi mettano in atto politiche contro l’inquinamento e l’abbattimento delle emissioni e poi lascino che i paesi del sud globale, da dove arrivano le materie prime, continuino a inquinare come sempre. Nel nostro caso vogliamo avere la certezza che l’estrazione mineraria non costituisca più una enorme fonte di inquinamento come avviene oggi.
Quali attori globali abbiamo bisogno di avere a bordo per realizzare filiere sostenibili?
Nel caso della gioielleria sarebbe meglio portare a bordo i grandi marchi. Solo pochissimi di loro, al momento, utilizzano metalli di provenienza davvero sostenibile, C’è molto greenwashing. Molti, ad esempio dichiarano che utilizzano oro etico perché riciclato. In realtà lo utilizzano perché più economico. Non è come la plastica che prima veniva buttata via e ora viene riutilizzata. Nel caso dell’oro è da sempre trasformato. E non c’è nulla di particolarmente sostenibile in questa consuetudine. Non acquistando oro Fairtrade, danneggiano i minatori di piccola scala, impedendogli di ricevere i giusti ricavi per il loro lavoro. Acquistare oro e argento certificati Fairtrade è l’unico modo per sostenere le comunità minerarie che scelgono di non inquinare il loro territorio e permettergli di vivere una vita dignitosa e di lavorare in sicurezza. Comprando oro riciclato non ottieni nulla di tutto ciò.
Di fronte a sfide come quella dell’inflazione, come fate a portare avanti i vostri obiettivi di sostenibilità?
Nel nostro settore sono 20 anni che si verifica un continuo aumento dei prezzi, sia dell’oro che dell’argento. La nostra clientela ha forti motivazioni e quindi è disposta a pagare di più, pur di avere dei metalli di origine etica e sostenibile.
Cosa pensi si aspettino i cittadini dalla vostra azienda, ora e in futuro?
Che continuiamo ad essere rigorosi e corretti, come siamo stati finora e di ampliare il più possibile la gamma di prodotti realizzati con metalli e gemme di provenienza etica e sostenibile.