Agricoltura sostenibile: cos’è e perché è importante per il nostro futuro

Che cosa si intende con agricoltura sostenibile? Vediamo su che cosa si basano i suoi principi e come Fairtrade applica i suoi principi con gli agricoltori in Asia, Africa e America Latina.

Che cosa si intende con agricoltura sostenibile? Si applicano all’agricoltura gli stessi 3 pilastri della sostenibilità

  • ambientale, ovvero il rispetto degli ecosistemi, con interventi mirati a non alterarli;
  • sociale, ovvero il benessere delle persone che lavorano in agricoltura e il rispetto dei diritti umani; 
  • economico, ovvero la remunerazione equa degli operatori, imprenditori agricoli e lavoratori del settore. 

Questi 3 aspetti vanno a intrecciarsi per garantire la sostenibilità: la possibilità cioè di creare un equilibrio che garantisca la continuità del cibo per la popolazione di oggi e di domani. Dall’agricoltura infatti dipende l’alimentazione della popolazione della terra ed è cruciale e necessario che il settore sia sostenibile per mantenere in equilibrio la vita della terra e dei suoi abitanti. 

Cos’è l’agricoltura sostenibile?

L’agricoltura sostenibile quindi non deve impoverire la terra delle sue risorse ma deve, anzi, rigenerarle. 

Con una popolazione di 7 miliardi di persone in continua crescita, prendersi cura dei terreni e occuparsi della fertilità dei suoli è prioritario. Se l’agricoltura tradizionale li impoverisce per il massiccio uso di prodotti chimici (pesticidi, erbicidi, fertilizzanti di sintesi), quella sostenibile deve occuparsi in modo prioritario di aumentarne la fertilità attraverso tecniche di coltivazione rispettose dell’ambiente e degli ecosistemi, anzi, integrate con essi

Solo attraverso la rigenerazione e la preservazione dell’ambiente, perfettamente integrato con le economie locali, si può sperare che l’agricoltura continui a nutrire il pianeta anche in futuro.

I 5 principi dell’agricoltura sostenibile

I principi dell’agricoltura sostenibile li ha sintetizzati la FAO (Food agricolture organisation), l’organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa di alimentazione e agricoltura:
1. aumentare la produttività, l’occupazione e il valore aggiunto nei sistemi alimentari, cambiando le pratiche e i processi agricoli e riducendo i consumi di acqua ed energia;
2. proteggere e valorizzare le risorse naturali;
3. migliorare i mezzi di sussistenza e favorire una crescita economica inclusiva;
4. migliorare la resilienza delle persone, delle comunità e degli ecosistemi con la trasformazione dei modelli produttivi, così da minimizzare l’impatto degli eventi estremi dovuti ai cambiamenti climatici o la variabilità dei prezzi di mercato;
5. adattare la governance del settore alle nuove sfide, grazie a una serie di norme che renda possibile un equilibrio tra pubblico e privato, assicurando trasparenza ed equità.

Il Programma sviluppato dalla CLAC nel settore della banana prevede la diversificazione delle colture per garantire alle agricoltrici e agli agricoltori fonti di reddito differenti e per contrastare la monocoltura della banana. © CLAC

Quali sono i metodi di agricoltura sostenibile

Tra le tecniche di agricoltura sostenibile ricordiamo:

  • la lotta biologica, ovvero il contrasto ai parassiti delle piante mediante insetti utili che vanno a contrastarli;
  • l’agricoltura biologica che non utilizza fertilizzanti e prodotti di sintesi;
  • l’agricoltura biodinamica;
  • la permacoltura
  • più di recente, l’agroforestale, un sistema di coltivazione che prevede la perfetta integrazione delle colture con le altre specie vegetali, senza una netta separazione tra i terreni destinati alla coltivazione e quelli ricoperti da vegetazione spontanea. 

Che differenza c’è tra agricoltura sostenibile e agricoltura biologica?

Ma tutte queste tecniche si possono definire “sostenibili”? Se guardiamo solo alla parte ambientale potremmo rispondere affermativamente ma non è scontato che gli agricoltori che le utilizzano o i lavoratori che vengono impiegati nei campi dove si coltiva il biologico vivano in condizioni dignitose. La semplice certificazione biologica o biodinamica non lo garantisce

E’ per questo motivo che per essere sostenibile l’agricoltura ha bisogno anche degli altri pilastri: quello sociale e quello economico. 

L’istruttore Kukuh Hariyadi svolge un training per insegnare ai contadini come fare il concime organico. Pujiono, al centro, mette in pratica le sue indicazioni. ©Fairtrade NAPP

Gli obiettivi dell’agricoltura sostenibile

L’agricoltura non è pienamente sostenibile se non rispetta le persone e non garantisce loro un compenso dignitoso. 

  • L’agricoltore ha il diritto di lavorare in un ambiente sano, sicuro dal punto di vista dei rischi legati alla sua professione. E’ con questo scopo che sono stati pensati in origine gli Standard ambientali Fairtrade: per proteggere la salute dei lavoratori ed evitare le malattie professionali che derivano da un utilizzo dei prodotti senza gli adeguati strumenti, come guanti, stivali, dispositivi di protezione nelle coltivazioni che li richiedono.
  • Se gli agricoltori si occupano di assicurare cibo alle persone, devono prima di tutto poter essere sicuri di mangiare essi stessi. Per questo motivo l’agricoltura sostenibile non può essere una monocoltura dove le persone si dedicano esclusivamente alla coltivazione delle specie da reddito. Una delle caratteristiche è infatti la diversificazione colturale dove accanto ai prodotti destinati alla vendita si coltivano gli orti familiari per l’alimentazione della famiglia e della comunità locale.
  • L’agricoltore ha diritto a un reddito e a un salario dignitoso per provvedere ai bisogni della propria famiglia e soddisfare i bisogni fondamentali: l’alimentazione, la casa, la salute, l’istruzione. 

Perché scegliere prodotti che derivano da un’agricoltura sostenibile 

Anche noi cittadini e cittadine abbiamo un ruolo molto importante nel supportare un’agricoltura veramente sostenibile, scegliendo i prodotti coltivati con cura per l’ambiente e per le persone che sono profondamente interconnessi. I vantaggi sono innumerevoli:

  • aumenta la fertilità del suolo, presupposto per garantire l’alimentazione alle generazioni future;
  • si proteggono le coltivazioni dai rischi connessi ai cambiamenti climatici e legati al dissesto idrogeologico;
  • si previene la deforestazione, una delle cause principali del cambiamento climatico;
  • si proteggono le fonti d’acqua e si razionalizza il suo uso, soprattutto in zone del mondo in cui il problema dell’accesso all’acqua incide profondamente sull’agricoltura;
  • ci si nutre di un cibo più sano, che riduce i residui di pesticidi e di sostanze di sintesi dannosi per la nostra salute. 

L’impegno di Fairtrade per un’agricoltura più sostenibile

Fairtrade lavora da sempre per un’agricoltura sostenibile che ha a cuore le persone, inserite nell’ambiente che abitano e di cui si prendono cura. 
Mettendo davvero al centro gli agricoltori e le agricoltrici mettiamo al centro anche l’ambiente. 

I nostri Standard ambientali obbligano le aziende agricole a una gestione corretta dei rifiuti e a un ricircolo dell’acqua; ad utilizzare il meno possibile sostanze di sintesi e a non disperderle nell’ambiente; a utilizzare concime organico. 

Il Prezzo Minimo e il Premio Fairtrade sono più alti per i prodotti da agricoltura biologica per incentivare gli agricoltori a passare a questo sistema di produzione. 

Il nostro approccio all’agricoltura sostenibile vuole raggiungere traguardi concreti:
1. migliorare la resilienza ai cambiamenti climatici, riducendo l’impatto ambientale dell’agricoltura;
2. migliorare la fertilità del suolo per prevenirne  il degrado attraverso la protezione delle foreste, degli ecosistemi, delle aree naturali;
3. migliorare il reddito e il salario di agricoltori e lavoratori, condizione imprescindibile per gli investimenti in una agricoltura davvero sostenibile;
4. favorire l’ingresso dei giovani nelle aziende agricole e la loro partecipazione in tutti i processi;
5. favorire la condivisione delle informazioni in tutta la filiera per renderla più trasparente.

La foresta vicino alla piantagione di caffè del villaggio di Kayumas Stibondo, nella parte est dell’isola di Java, Indonesia. Come soci di una cooperativa Fairtrade, i cafficoltori devono anche applicare l’agricoltura agroforestale e quindi stabilire la giusta distanza tra un albero e l’altro. Devono inoltre imparare a utilizzare un corretto sistema di irrigazione che non concorra al dilavamento del terreno. ©Fairtrade NAPP

Scegli i prodotti Fairtrade per un acquisto più consapevole e sostenibile

Ecco perché acquistare un prodotto certificato Fairtrade significa davvero dare un supporto concreto a un’agricoltura davvero sostenibile in tutte le sue dimensioni. 

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